Un Angelo di nome Giuda _ il Blog

22 luglio 2008

Ci siamo quasi..

Filed under: Pensieri e Parole — Daniele Traferro @ 12:24

 

 

Solo pochi giorni ed il libro sarà pubblicato…

Quasi non mi sembra vero…

Ci credete se ora che è praticamente giunto quello che era il più auspicabile degli epiloghi, il più desiderato, il più cercato, insieme alla naturale felicità di vedere la mia opera pubblicata, quella che sta arrivando è una grande stanchezza?

E’ come se tutto il tempo passato a scrivere, le notti in bianco, le continue riletture a voce alta per scoprire dai suoni delle parole quegli errori che gli occhi non comunicavano più, la ricerca di un editore, le bozze spedite, le email scritte, la posta controllata, insomma tutto il piacevole sforzo fatto per arrivare ad avere tra le mani il libro terminato, arrivi tutto insieme ora, facendomi sedere sfinito come se anziché un libro avessi scolpito una statua.

Però non è così strano, per quanto mi riguarda è una sensazione conosciuta, mi capita ogni volta faccio qualcosa per passione, una attività che al di là dell’impegno fisico comprenda un onere emotivo profondo.

E non so a voi, ma a me, “creare” qualcosa, (lo so, creare è una parola grossa me non me ne viene un’altra ora, forse è proprio così che sento), impegna molto in tutte le sfere del mio essere.

Devo però ammettere che la sensazione di sottile euforia per essere arrivato alla fine è prevalente, e ora posso finalmente riposare, mettere a posto le cose, prendendomi il tempo e lo spazio necessari affinché tutti i livelli vitali tornino in un sereno equilibrio, ed aspetterò.

Aspetterò di vedere che succede, aspetterò di conoscere se a qualcuno di voi il mio scritto provoca qualche sensazione, qualche reazione, qualche interesse.

E lo farò come si osserva il tramonto seduti sull’erba, o il mare in tempesta dalla finestra di casa, o il volo di un gabbiano mentre si è tranquillamente distesi sulla spiaggia.

Ciò che doveva essere fatto è compiuto, il messaggio lanciato, il libro pubblicato.

Tutto il resto non dipende più da me, non è più nelle mie mani, ora posso rilassarmi.

Perché, come dice un vecchio detto arabo, “Puoi portare il cammello alla fonte con la forza, ma non potrai mai costringerlo a bere”.

E’ così anche per gli scrittori, potrei lasciare copie del mio libro ovunque, ma non potrei mai costringervi a leggerlo… 🙂

5 commenti »

  1. è così anche per me, Daniele. Sempre.
    Quando, dopo tanti sforzi, il libro viene pubblicato, dentro di me muore qualcosa. L’adrenalina lascia spazio a un senso di vuoto, di spossatezza, di cieco terrore che il romanzo possa non piacere, non essere letto.
    Milioni di dubbi si affollano nella mente insieme a un’unica certezza: i tuoi personaggi, con i quali hai riso, pianto, sofferto, vissuto, non ti appartengono più.

    Commento di fabrizio bianchini — 25 luglio 2008 @ 20:58

  2. Sentire queste cose da chi ha molta più esperienza di me è confortante, apre spazi nuovi.
    Io ribadisco che non mi ero posto il problema perchè credevo invece che non sarebbe successo nulla, scritto un libro, pubblicato, tutto a posto…
    Invece il piccolo caos psicofisico è una esperienza interessante.
    Compreso il fatto che tutti coloro che leggeranno il libro, in qualche modo, sapranno di più di me, come se con ogni copertina che finisce in mano di qualcuno, un piccolo velo che mi ricopriva se ne và con lei…
    Esperienza interessante, direi quasi sorprendente.
    Grazie Fabrizio.

    Commento di Daniele Traferro — 31 luglio 2008 @ 14:34

  3. … un pò più nudi di fronte alla vita, pagina dopo pagina …

    Commento di Mauro — 31 luglio 2008 @ 14:47

  4. http://magmartisnovella.spaces.live.com

    Caro Daniele,nonostante abbia molto da fare,ho letto due capitoli del tuo romanze e devo dire che,da subito,diviene avvincente. Mi hanno colpito ,soprattutto, due cose:la considerazione che fai sulla “musica di Dio”
    ed il meraviglioso paragone con il grande pianofore bianco da cui si diparte la musica che,attraverso le porte tutte aperte,si diffonde nell’universo ed è dato di sentirla un sola volta nella vita (è musica di organo che parla…lo dico io e ti spiegherò perché);poi mi ha impressionato il fatto che ,in quelle visioni,hai scoperto che pure il regno vegetale e quello minerale hanno sensazioni e movimenti di gioia e di dolore e sentimenti quasi come quelli umani :hai avuto vere percezioni di questo?
    Sarebbe interessante saperlo.
    Rinnovo i miei complmenti ed auguri.
    Un caro saluto. Novella T.

    Commento di novella — 3 agosto 2008 @ 20:02

  5. Ciao…Complimenti!!! Avvincente,sempre più…

    Commento di novella — 3 agosto 2008 @ 20:58


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